Generali
Il crowdfunding (dall’inglese crowd=folla e funding=finanziamento) è uno strumento per la raccolta di denaro attraverso piattaforme on-line, destinato al finanziamento di specifiche iniziative, progetti o imprese. Chi effettua la raccolta dei fondi può, attraverso la piattaforma di crowdfunding, raccogliere denaro da un gran numero di persone.
Si parla di equity crowdfunding quando, tramite l’investimento effettuato sulla piattaforma on-line, si ottiene un titolo di partecipazione al capitale sociale dell’impresa che effettua la raccolta. In seguito all’investimento, e solo se una campagna si conclude con successo (ovvero, se viene raggiunto l’obiettivo minimo di raccolta della campagna), si ottiene come “ricompensa” l’insieme dei diritti patrimoniali e/o amministrativi che corrispondono alla quota di capitale sottoscritta. I diritti associati a ciascuna quota possono variare in base all’entità dell’investimento: talvolta ad investimenti di entità minore corrisponderanno solo diritti patrimoniali di partecipazione agli utili, mentre per investimenti di maggiore entità corrisponderanno quote comprensive anche dei diritti amministrativi che consentiranno all’investitore non solo di beneficiare degli utili ma di partecipare all’attività d’impresa tramite il proprio voto in assemblea.
L’equity crowdfunding è stato introdotto in Italia dal D.L 179/2012 (Decreto crescita bis) convertito nella Legge 221/2012.
A novembre 2021 è entrato in vigore il nuovo regolamento europeo sul crowdfunding: il Regolamento (UE) 2020/1503 stabilisce un quadro comune per il crowdfunding in tutta l'Unione Europea e ha introdotto nuove norme che si applicano anche all'Italia.
La Consob, con delibera n. 22720 del 1° giugno 2023, ha adottato il Regolamento n. 22720 in materia di servizi di crowdfunding, in attuazione del Regolamento (UE) 2020/1503 e degli articoli 4-sexies.1 e 100-ter del Tuf.
Sì, in quanto Innexta S.c.r.l. ha ottenuto da Consob l’autorizzazione come fornitore di servizi di crowdfunding di Innexta S.c.r.l., ai sensi dell’art. 4-sexies.1 del d.lgs. n. 58/1998 e dell’art. 12 del Regolamento (UE) 2020/1503 all’esercizio in Italia del servizio di crowdfunding di cui all’art. 2, comma 1, lettera a), sub ii) del Regolamento (UE) 2020/1503 (Delibera Consob n. 23015 del 20 febbraio 2024).
Se hai un progetto per cui vorresti raccogliere capitali di rischio, contattaci alla mail info@finnexta.it ed inviaci il Business Plan insieme a tutta la documentazione utile per una valutazione della società e del progetto per il quale vorresti pubblicare una campagna di raccolta.
In alternativa, compila il form nella sezione del portale “Raccogli”.
Una volta condivisa la documentazione, i nostri uffici ti contatteranno per fissare una chiamata di approfondimento finalizzata a valutare l’ammissibilità del progetto.
Le startup innovative, introdotte nel nostro ordinamento dagli artt. 25-32 del D.L. 179/2012 (Decreto crescita-bis), sono imprese giovani, ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita.
Una startup per definirsi “innovativa” deve rispettare i seguenti criteri oggettivi:
- è un’impresa nuova o costituita da non più di 5 anni
- ha residenza in Italia, o in un altro Paese dello Spazio Economico Europeo ma con sede produttiva o filiale in Italia
- ha fatturato annuo inferiore a € 5 milioni
- non distribuisce e non ha distribuito utili
- ha come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico
- non è risultato di fusione, scissione o cessione di ramo d’azienda
Infine, una startup è innovativa se rispetta almeno uno dei seguenti requisiti soggettivi:
- sostiene spese in R&S e innovazione pari ad almeno il 15% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione
- impiega personale altamente qualificato (almeno 1/3 dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori, oppure almeno 2/3 con laurea magistrale)
- è titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o titolare di un software registrato
Le imprese in possesso dei requisiti possono accedere allo status di startup innovativa tramite autocertificazione sottoscritta dal legale rappresentante e godere delle agevolazioni registrandosi nella sezione speciale dedicata del Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio della propria provincia.
Introdotte nel nostro ordinamento nel 2015 con l’art. 4 del D.L. 3/2015, sulla scia della normativa riferita alle startup innovative, le PMI innovative rappresentano un importante nucleo di imprese che contribuiscono allo sviluppo innovativo del Paese. Queste, costituiscono il secondo stadio evolutivo delle startup innovative cosiddette mature e pronte alla fase di crescita consolidata.
Una PMI per definirsi “innovativa” deve rispettare i seguenti criteri oggettivi:
- ha residenza in Italia, o in altro Paese dello Spazio Economico Europeo ma con sede produttiva o filiale in Italia
- ha effettuato la certificazione dell’ultimo bilancio e dell’eventuale bilancio consolidato
- non è quotata in un mercato regolamentato
- non è contestualmente iscritta alla sezione speciale delle startup innovative
Infine, una PMI è innovativa se rispetta almeno due dei seguenti requisiti soggettivi:
- sostiene spese in R&S e innovazione pari ad almeno il 3% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione
- impiega personale altamente qualificato (almeno 1/5 dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori, oppure almeno 1/3 con laurea magistrale)
- è titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o titolare di un software registrato
Le imprese in possesso dei requisiti possono accedere allo status di PMI innovativa tramite autocertificazione del legale rappresentante e godere delle agevolazioni registrandosi nella sezione speciale dedicata del Registro delle Imprese presso le Camere di Commercio della propria provincia.
Non è previsto alcun limite di età per le imprese che vogliono accedere alla sezione speciale delle PMI innovative. Inoltre, allo status di PMI innovativa si può accedere direttamente dallo status di startup innovativa senza soluzione di continuità, così facendo è possibile continuare a godere dei benefici previsti per entrambe le imprese.
Al fine di rendere l’investitore consapevole del proprio profilo di rischio rispetto ad un investimento in equity crowdfunding, per gli investitori non sofisticati è prevista la compilazione di un questionario per la verifica di appropriatezza all’investimento. Il questionario è diviso in tre sezioni per un totale di 20 domande. Tale questionario effettua un’indagine per profilare le competenze dell’investitore in materia di investimenti e per capire se l’investimento che si vuole effettuare è in linea con le proprie caratteristiche. In base alle risposte fornite viene assegnato un punteggio per distinguere se l’investimento è appropriato o meno al profilo dell’investitore. Va specificato che, seppur un investimento possa risultare non appropriato per l’investitore, quest’ultimo può in ogni caso procedere all’investimento prendendo esplicita visione degli avvisi di non appropriatezza.
In fase di investimento, all’investitore verrà inoltre richiesto di effettuare la simulazione del calcolo del patrimonio netto e della capacità di sostenere perdite. Nel caso in cui la somma che si intende investire risulti superiore all’importo più elevato tra € 1.000,00 e il 5% del patrimonio netto, la simulazione avrà esito non appropriato. In questo caso l’investitore potrà comunque procedere con l’investimento prendendo esplicita visione dei rischi connessi.
La cifra minima che si può investire varia per ogni campagna che viene pubblicata sul portale Finnexta. L’ammontare di questo chip minimo di investimento è definito in sede di delibera di aumento di capitale dall’azienda stessa.
Un singolo investitore può effettuare quante sottoscrizioni desidera finché la campagna non raggiunge il suo obiettivo massimo.
Il regime alternativo di intestazione delle quote è una modalità particolare per gestire la titolarità delle quote di partecipazione in una società. Si tratta di un’opzione introdotta in alcuni ordinamenti per consentire ai soci di una società di adottare una struttura più flessibile per la gestione e la trasferibilità delle quote. Il regime alternativo di intestazione delle quote presenta dei vantaggi (tra i quali, ad esempio, il mantenimento dell’anonimato dell’investimento e la possibilità di vendere la quota senza sostenere costi notarili) ma allo stesso tempo ha dei costi e vi si può aderire solamente se si è in possesso di un conto Directa SIM.
Un investimento va a buon fine quando una campagna si conclude con successo, ossia quando viene raggiunto almeno l’obiettivo minimo di raccolta come definito in sede di delibera di aumento di capitale. A quel punto, se l’investitore ha effettuato il bonifico e completato il processo di investimento, acquisisce il titolo di socio dell’impresa nella quale ha investito.
Qualora, in seguito all’investimento, la campagna non si concluda con successo, ossia non viene raggiunto l’obiettivo minimo di raccolta, il capitale interamente sottoscritto dagli investitori viene riaccreditato sui conti correnti di ciascuno.
Una volta completato l’investimento, e solo se la campagna si è conclusa con successo (ovvero, se viene raggiunto l’obiettivo minimo di raccolta della campagna), l’investitore acquisisce il titolo di socio e viene iscritto al libro soci della società in cui ha investito. Da quel momento l’investitore avrà come unico referente gli organi amministrativi della società stessa.
L’investitore può revocare la propria offerta di investimento o manifestazione di interesse nell’offerta di crowdfunding nel caso in cui si rilevino delle irregolarità nella scheda contenente le informazioni chiave sull’investimento nella forma di omissioni, errori o imprecisioni che potrebbero avere ripercussioni significative sul rendimento atteso dell’investimento.
In aggiunta, con l’obiettivo di rafforzare la tutela degli investitori non sofisticati, questi ultimi hanno diritto ad un periodo di riflessione precontrattuale di 14 giorni di calendario dal momento in cui viene effettuata l’offerta di investimento o la manifestazione di interesse, durante i quali possono revocare in qualsiasi momento la propria offerta di investire o la propria manifestazione di interesse per l’offerta senza fornire alcuna motivazione e senza incorrere in alcuna penalità.
Finnexta non prevede alcuna commissione per l’operazione di investimento. Sono previsti dei costi aggiuntivi per l’investitore che sceglie di aderire al regime alternativo di intestazione delle quote, in quanto è possibile scegliere questa opzione solamente se si è in possesso di un conto Directa SIM.
Come stabilito dall’art. 29 del D.L. 179/2012, i soggetti che investono nel capitale di rischio di startup innovative e PMI innovative hanno diritto ad una serie di sgravi fiscali in sede di dichiarazione dei redditi. Condizione affinché i soggetti possano beneficiare degli sgravi fiscali è il mantenimento della partecipazione nel capitale di rischio per almeno tre anni. Tali sgravi fiscali si differenziano a seconda del soggetto beneficiario:
- le persone fisiche hanno diritto a una detrazione dall’imposta lorda IRPEF pari al 30% dell’ammontare investito. Il limite quantitativo massimo su cui determinare la detrazione è pari ad un investimento di € 1.000.000/anno , vale a dire un risparmio massimo conseguibile pari ad € 300.000/anno. Qualora l’ammontare della detrazione superi l’imposta lorda IRPEF, la somma in eccesso può essere riportata a credito entro i 3 anni successivi. A decorrere dalla data di entrata in vigore del D.L. 34/2020, è consentita, alle sole persone fisiche, la detrazione dall’IRPEF di un importo pari al 50% della somma investita nel capitale sociale di una o più start-up o PMI innovative direttamente ovvero per il tramite di organismi di investimento collettivo del risparmio che investano prevalentemente in start-up o PMI innovative, nel caso in cui queste ultime non abbiano ottenuto finanziamenti pubblici (concessi a titolo “de minimis”) per un ammontare superiore a € 200.000 nell’arco degli ultimi 3 esercizi finanziari. Inoltre, adottando questo regime di sgravi fiscali, l’investimento massimo è limitato a € 100.000 per le startup innovative (con una detrazione massima di € 50.000) e € 300.000 per le PMI innovative (con una detrazione massima di € 150.000). Per l’investimento eccedente, fino ad € 1.000.000, è sempre possibile usufruire della detrazione prevista pari al 30% per ogni periodo di imposta
- le persone giuridiche (società) hanno diritto ad una deduzione dall’imponibile IRES pari al 30% dell’ammontare investito. Il limite quantitativo massimo all’investimento su cui determinare la detrazione è pari ad € 1.800.000, vale a dire un risparmio massimo conseguibile pari a € 129.600 (considerando aliquota IRES al 24%). Qualora la deduzione sia superiore al reddito complessivamente dichiarato, la somma in eccesso può essere computata in aumento di dell’importo deducibile dal reddito complessivo dei periodi successivi non oltre il terzo, fino a concorrenza del suo ammontare